I SUONI DELL’APPENNINO UMBRO
Una caratterizzazione sonora del territorio
“I Suoni dell’Appennino Umbro: un viaggio al centro della Terra” è un progetto site-specific realizzato dal collettivo EMusic insieme al celebre sassofonista Marco Guidolotti, prodotto da Riccardo Marini aka GRM Management con il contributo della Regione Umbria per le imprese culturali e creative, in collaborazione con Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Fondazione Italia Sostenibile, Comuni di Arrone e di Polino (TR) e il patrocinio del Parco Regionale del Fiume Nera. Il progetto prevede la produzione e la diffusione di una colonna sonora naturale, contenente i suoni ricavati dalla conversione dei dati elettromagnetici estratti dal sottosuolo in note musicali presso alcuni attrattori di interesse paesaggistico-ambientale dell’Appennino umbro ricadenti nei due Comuni dell’area protetta, un tempo ricoperti dalle acque e noti per il ritrovamento di antichi fossili marini. Si vuole in questo modo divulgare i Suoni dell’Appennino Umbro quale strumento multimediale per far apprendere facilmente le scienze in maniera ludico-didattica, e rendere la comunità consapevole dell’evoluzione morfologica del territorio e di tutti i rischi ambientali connessi (climatico, idrogeologico, biologico), nonché informarla circa le tecnologie più avanzate per indagare il sottosuolo e sulla particolare composizione rocciosa parlando anche di storia, archeologia e prevenzione da terremoti e altre calamità. Si ringraziano Vincenzo Sapia (INGV) e Stefano Floris (S.Te.G.A.) per l’acquisizione dei dati in loco. Per maggiori dettagli: www.emusic.world
LA TRACKLIST
“Prato Manente” ci permette di comprendere meglio come si sviluppa una composizione pura (senza cioè l’intervento di altri musicisti). Il grafico accanto mostra il decadimento del voltaggio registrato proprio su questo bellissimo sito naturalistico: sull’asse verticale si possono leggere i valori di voltaggio, mentre su quello orizzontale i tempi di registrazione. Si può notare come la risposta del sottosuolo è rapidissima, tanto da esaurirsi nel giro di pochi microsecondi (milionesimi di secondo). Accanto ad ogni canale di registrazione abbiamo indicato la rispettiva nota. I tempi di esecuzione delle stesse sono via via più diradati, in quanto abbiamo bisogno di sempre più tempo per percepire il segnale. Le prime 7 note (in rosso) sono quelle ricavate dal primo strato: si tratta di un deposito elettricamente più conduttivo costituito dalle Terre rosse, frutto dell’alterazione superficiale delle sottostanti rocce carbonatiche. Queste sono invece caratterizzate da una conducibilità elettrica molto più bassa e danno vita alle note in blu. Quelle delle Terre rosse sono molto vicine fra di loro e danno luogo ad un evidente cromatismo, in quanto la diminuzione del segnale è molto lenta. Al contrario nei Calcari Mesozoici sottostanti, si ha un affievolimento molto marcato, per cui si hanno note separate da intervalli più ampi. Il passaggio tra le due formazioni avviene all’incirca dopo appena 35 secondi (abbiamo amplificato di 1 milione di volte i tempi di registrazione della strumentazione geofisica, in modo da poter ascoltare separatamente tutte le note), dopodiché il brano si sviluppa per intero dentro i Calcari, sino a profondità di almeno 200 m.
La “Cava dell’Oro” è un’antica miniera di Ferro, contraddistinta dalla presenza di un rarissimo minerale, la Kamafugite, che testimonia l’attività di un edificio vulcanico di età Pleistocenica e che ha perforato le più antiche formazioni del Calcare Massiccio. A causa della modesta conducibilità elettrica di queste rocce, il segnale EM si attenua rapidamente, per cui si estraggono poche note, di bassa altezza e decisamente separate fra loro.
La “Miniera di lignite di Buonacquisto” è invece legata alla presenza dell’antico Lago Tiberino, un bacino enorme che ricopriva gran parte dell’Appenino Umbro nel Pleistocene; anche in questo caso la risposta della Terra è debole, a causa delle preponderanti rocce carbonatiche che circondano la Miniera oramai dismessa.
La “Madonna dello Scoglio” è uno sperone calcareo nella zona di Arrone che è sempre stato centro di devozione per gli abitanti del luogo; la presenza di rocce carbonatiche da luogo anche qui ad una traccia musicale dai toni cupi.
“Sounds from the Fault – Variazione #1”, questo il nome della traccia associata alla Piana di Castelluccio di Norcia, rappresenta una testimonianza dall’epicentro che abbiamo avuto modo di sonificare presso la faglia del Monte Vettore, la stessa che ha innescato la spaventosa attività sismica del 2016-17; in questo caso siamo riusciti a caratterizzare, per i primi 28 secondi di ascolto, un primo strato alluvionale ghiaioso-sabbioso, poco conduttivo, seguito a circa 125 m di profondità, da un deposito argilloso-limoso di origine lacustre, decisamente più conduttivo, all’interno del quale il segnale EM rallenta; la traccia si chiude all’interno del basamento calcareo, posto a 170 m di profondità, dove la risposta della Terra si fa più flebile, esaurendosi molto velocemente sino a raggiungere i 300 m di profondità. Si tenga presente che tutti i materiali sovrastanti questo zoccolo duro sono quelli soggetti ad amplificazione sismica.
IL CONCERTO
I SUONI DELL’APPENNINO UMBRO
Prodotto da RICCARDO MARINI
All works by:
- ANTONIO MENGHINI (narrator)
- STEFANO PONTANI (guitars, loops)
- MARCO GUIDOLOTTI (sax)
Thanks to:
- KATE CREATIVE STUDIO (recording)
- INGV & S.TE.G.A. (sondaggi)
GRM MANAGEMENT
(un brand di R. Marini)
Si occupa di gestione, consulenza e promozione di progetti musicali. Collabora con etichette discografiche, studi di registrazione, agenzie, uffici stampa, festival e network radiofonici. Guida l'artista nell'avanzamento di carriera aiutandolo a definire i propri obiettivi di crescita e gestendo pubbliche relazioni, distribuzione digitale, pubblicità e marketing, aspetti legali e tutela dell'immagine attraverso un'assistenza dedicata a 360°. Cura il business plan e le strategie di sviluppo per i professionisti dell'intrattenimento.
Riccardo Marini
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Progetto “I Suoni dell’Appennino Umbro”
POR FESR Regione Umbria 2014-2020 Az. 3.2.1.
Provv. concessione D.D. n. 7846/2021
Contributo riconosciuto: € 21.000,00